ario Fiaschetti, restauratore, scultore, pittore e mosaicista, nasce a Roma il 29 gennaio 1962. A pochi anni dalla sua nascita la famiglia si trasferisce nel proprio paese di origine, Morolo, in provincia di Frosinone, dove trascorre il resto della sua infanzia. Durante la scuola media dimostra talento e passione per l’arte, seguendo questo l’indirizzo continua gli studi superiori e si diploma al Liceo Artistico “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone. In seguito il sentimento per l’arte accresce e lo porta a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Roma, come allievo di Enzo Brunori si diploma nel 1986 nella sezione pittura. Nello stesso anno partecipa al concorso della Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, istituzione unica al mondo, diretta da Laura Cretara (la prima donna ad aver firmato una moneta nella storia della numismatica italiana), risultando selezionato fra i dodici allievi ammessi al corso triennale. Partecipa a numerose mostre collettive ed estemporanee, raccogliendo premi e riconoscimenti. Espone a Morolo la prima mostra personale, alla fine degli anni ’80, per iniziativa dell’Associazione Culturale Egidio Ricci, presieduta da Luigi Canali, e successivamente alla X edizione della rassegna “Incontro Giovani Artisti” sempre a Morolo, realizzando un murales di circa 20 metri quadrati.

Parallelamente alla sua principale attività di restauratore, continua a praticare la pittura, la scultura e il mosaico, realizzando numerose opere di arte sacra.

Le sue ultime ricerche sono strettamente ispirate dalla contemporaneità e dal recupero di materiali metallici, scarti di lavorazioni industriali, con i quali assembla le opere scultoree attraverso la saldatura ad arco. Una sorta di esigenza interiore spinge l’artista Mario Fiaschetti a cimentarsi con i metalli che esprimono sicuramente lati più reconditi del proprio sub inconscio.

Le sue opere compositive, passando dallo stato “vivo” dei materiali alla materia corrosa, acquisiscono le tonalità che evocano un’epoca di sacralità arcaica; l’intento dell’artista è quello di assoggettare le opere alle intemperie, accelerandone così l’ossidazione (la patina di ruggine) in modo da esaltare la vera essenza del materiale ferroso e ampliandone i propri contenuti e riferimenti culturali.

L’inventiva di artista spontaneo rivela una gioia e una forza vitale quando interviene con gli smalti colorati, con il “dripping” sulle superfici metalliche. ­­Il rigoroso spirito geometrico lo porta a prediligere le forme triangolari in sintonia con il ritmo interno delle proprie pulsioni, in cui ogni singola forma tende all’essenzialità come si osserva anche nelle opere di Arnaldo Pomodoro. Inoltre, riprende decisamente gli echi del periodo cubista, del futurismo e dell’informale.

Mentre la pittura di Fiaschetti non è, in assoluto, né astratta né figurativa, egli si discosta dai parametri della pittura tradizionale ma non dalla tradizione, senza ripudiare le proprie radici profondamente legate alla cultura classica di cui le sue opere spesso ne sono contaminate.

Il suo lavoro da un lato indaga le specifiche qualità della pittura, dall’altro rivela un meticoloso lavoro di appropriazione attraverso i dettagli dei dipinti dei grandi maestri come Raffaello, Michelangelo, Cézanne, Monet, Van Gogh, Klimt, Munch, Daumier, Picasso, Pollock e Giacometti. Nelle sue opere vengono, inoltre, combinati elementi della pop art e dell’espressionismo astratto.

Altro artista di riferimento per Fiaschetti è Jannis Kounellis, pittore e scultore appartenente al movimento dell’arte povera, per il suo forte linguaggio comunicativo, per l’uso di materiali che evocano la produzione industriale e per il senso monumentale e scenografico delle sue opere. Kounellis trova la chiave interpretativa in alcuni artisti del passato, che prende a modello, come Cimabue, Masaccio, Caravaggio e Boccioni: la conquista dello spazio per esprimere, attraverso l’opera d’arte, il dramma umano visto in prospettiva di una rigenerazione positiva in continua evoluzione, dunque l’arte come atto teatrale per una nuova e continua rinascita. Risulta chiaro a prima vista che Mario Fiaschetti opera in un contesto professionale a metà strada tra il sapere dell’artigiano e la creatività dell’artista. Pratica numerose tecniche artistiche (trompe-l’oeil in affresco, tempere e/o finiture degli intonaci, sgraffiti, stucchi realizzati con impasto di polvere di pietra e calce, eseguiti a basso o alto rilievo, e altro ancora), senza mai smettere di approfondire le conoscenze, dagli aspetti culturali (in primis la storia dell’arte) a quelli specifici della manualità del mestiere, dedicando la sua vita al continuo e rigoroso perfezionamento professionale.

1980/1990, partecipa a mostre collettive estemporanee, raccogliendo  premi e riconoscimenti.
1986, partecipa al concorso della Scuola dell’Arte della Medaglia, risultando selezionato fra i dodici allievi ammessi al corso triennale.
1987, espone nella mostra personale presso la “Associazione Culturale Egidio Ricci”, Morolo.

1988, realizza le illustrazioni per la copertina del libro “La medicina popolare della Ciociaria” di Domenico Torre.
1994, partecipa alla “X Edizione dell’Incontro Giovani Artisti”, Morolo, con un murales (circa 20 metri quadrati);

1994, realizza due illustrazioni per il libro “Detti in dialetto morolano” di Gianluca Schiavi.

1997, espone opere pittoriche alla “II Rassegna di Artigianato Sacro del Lazio”, Fiera di Roma.

2016, espone due opere scultoree alla “Biennale d’Arte Contemporanea di pittura, scultura, arte fotografica, video arte e istallazioni”, Villa Comunale di Frosinone.

2019, espone una scultura alla collettiva “Arte alle Sodine” insieme alle opere di Franco Angeli, Carlo Levi, Tano Festa, Giampaolo Berto, Mario Schifano, Javer, Gino Diprospero.

2020, espone una scultura e due dipinti su tela alla collettiva “Città di Anagni, Taverna Gotica”, insieme alle opere di Nino Barbera, Giampaolo Berto, Luciana De Angelis, Javer.

2021, partecipa con sei opere di scultura al “Premio Vittorio Sgarbi”, Palermo.

2022, risulta tra i finalisti del “Premio Fondazione Amedeo Modigliani” (Livorno) con la scultura inedita “L’uomo nuovo”.

2022, espone un’opera di scultura “Vittoria sulla pace” alla rassegna “Artista per la Pace”, presso la Galleria Effetto Arte, Palermo.

2022, partecipa con dodici opere scultoree alla rassegna d’arte “Galleria Virtuale Margutta”, Roma.

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